Mauritania
La Mauritania è il paese dei contrasti per eccellenza, sia sul piano umano che su quello culturale, geografico e climatico.
Attraversando la Mauritania da nord a sud, si passa dal deserto del Sahara, costellato da una moltitudine di oasi, paradisi di serenità e lussureggiante vegetazione, verso la savana del Sahel fino ad un clima più umido ai bordi del fiume Senegal.
La Mauritania dispone anche di uno sbocco marittimo sull'Oceano Atlantico, lungo oltre 700 chilometri.
Queste coste sono tra le più ricche al mondo in termini di patrimonio ittico.
Sul piano umano, la Mauritania conta circa 4 milioni di abitanti che rappresentano 4 comunità umane e culturali che coabitano in armonia malgrado le loro differenze linguistiche e di modi di vita: gli Arabi, i Pulhar, i Soninké e i Wolof.
Tutti condividono la stessa religione musulmana di rito sunnita malekite, conosciuto per la sua tolleranza.
Più dell'80% della superficie della Mauritania è ricoperta dal deserto. Solamente le palme da dattero, i dromedari e le capre si sono adattati a questo clima arido i cui prodotti alimentari, da tempi immemorabili, hanno permesso all'uomo di vivere in queste regioni e di mantenere un livello di vita accogliente e ospitale.
I principali alimenti, prodotti e consumati dagli abitanti delle oasi sin dai tempi antichi, sono: i datteri, il latte, i cereali, come il frumento e l'orzo nonchè la carne ovina e camelide.
Più di recente sono coltivate verdure sotto i palmeti, come carote, cavoli e rape.
Il the verde alla menta fresca, prodotto all'ombra dei palmeti, è diventata la bevanda indispensabile del popolo mauritano.
Il pesce e i suoi derivati sono piuttosto conosciuti e consumati da tutte le popolazioni presenti sulle coste, come gli Imraguens. Questi pescatori tradizionali si fanno aiutare dai delfini che deviano i banchi di cefali verso riva, permettendo ai pescatori di gettarsi in acqua e di catturare i pesci nelle reti portate a spalla dagli uomini. I cefali verranno poi puliti e seccati dalle donne Imraguens. Con le uova prelevate dalle femmine durante la stagione riproduttiva, si produce la bottarga.