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Islanda: Nella terra del ghiaccio e del fuoco!

Aggiornamento: 27 ott 2020

Era Giugno.

Una di quelle notti in cui non riuscivo a dormire.

Era passata la mezzanotte da un pezzo e Morfeo non si palesava quindi ho deciso di fare qualcosa per conciliare il sonno.

Contare le pecore?

No!

Cercare voli in offerta...


E cerca cerca cerca, trovo dei voli per l'Islanda ad un prezzo imbattibile.

Mando lo screenshot a mia sorella, che ci era già stata due anni prima, e le chiedo cosa ne pensa.

Lei mi risponde la mattina dopo con una frase indiscutibile.

"Se non hai ancora prenotato fallo subito!"

E quindi ho prenotato subito.


Nei giorni successivi ne parlo con un pò di persone, si sparge la voce, si aggiunge gente. In pochi giorni si forma un gruppetto.

Solo che loro vogliono andare a fare trekking, mentre io parto con una bambina di 9 mesi. Valutiamo insieme la situazione e.... Nessun problema. Faremo percorsi diversi. Io un classico ring con auto a noleggio, loro qualcosa più wild.

Poi ci scambieremo i racconti di viaggio.


Passano i giorni, e l'Islanda, primo paese a riaprire al turismo, inizia a mettere restrizioni all'ingresso. Dovremo quindi fare un tampone obbligatorio all'arrivo, a pagamento. Oppure restare 15 giorni in isolamento.

Scegliamo il tampone.

E incrociamo le dita che non cancellino i voli o non ci blocchino.


Arriva quindi il 10 agosto e... Finalmente si parte!

Ci imbarchiamo a Milano Malpensa e sbarchiamo 4 ore dopo all'aeroporto di Keflavík.

Ci mettiamo in coda per il tampone, che prevede un doppio prelievo, e poi siamo liberi di andare.

Il risultato ci arriverà entro 24 ore.

Fino ad allora non é necessario stare in isolamento, ma essere cauti. Indossare mascherine, lavarsi le mani ed evitare luoghi affollati.

Mentre noi ritiriamo la macchina, gli altri, che non utilizzeranno l'auto nei prossimi giorni, si avviano verso la città con il bus.

Raggiungiamo quindi quello che sarà il nostro alloggio per le prossime 2 notti, prendiamo delle pizze da asporto, perché é l'unico posto che troviamo aperto, e andiamo a nanna.


Il giorno dopo ci svegliamo sotto un cielo grigio piombo e previsioni di pioggia incessante. Ma tanto dobbiamo restare a Reykjavík quindi ci organizziamo per una visita della città.

Molto vicina al Circolo Polare Artico, la capitale più settentrionale del mondo può vantare di essere una delle città più originali di tutta l'Europa. Qui le influenze internazionali si mescolano con le tradizioni nazionali, e le orme del passato convivono in perfetta armonia con le proposte più all'avanguardia. Il risultato: una sorprendente atmosfera in cui è possibile osservare edifici tradizionali accanto a edifici futuristici di cristallo.


La sera la passiamo a preparare i bagagli. Il giorno dopo infatti lasceremo la città, noi con l'auto e gli altri... A piedi!


Il mattino dopo ci svegliamo e... Splende il sole! Finalmente.

La navetta porta Agostino e Fabrizio a Landmannalaugar, da dove parte il Laugavegur, il sentiero del fiume caldo.

Qui infatti, tra montagne multicolore di riolite e ampie distese di lava, scorre un fiume di acqua calda, e nelle pozze circostanti è possibile riscaldarsi e rilassarsi in una vasca termale a cielo aperto.

Gli altri invece ritirano le auto e si dirigono a nord.

Alessia e Simone si dirigono verso Vesturland, noi 4 verso Nordhurland Vestra. Ci diamo appuntamento per la sera a Hvammstangi.

Loro infatti sono più orientati verso un viaggio offroad.

Noi invece abbiamo optato per un viaggio più a misura di bambino.

Facciamo infatti uno stop ad Arbaer Open Air Museum.

Si può trovare il primo riferimento a questa antica fattoria nelle testimonianze letterarie del 15° secolo.

Fu trasformata in un museo nel 1957, e comprende case ed edifici che testimoniano la vita in Islanda nei tempi passati, inclusa una chiesa ricoperta di piote d'erba, datata 1842. L'attuale collezione di 27 case mostra i tipi di arredamento dei vari periodi in cui la fattoria fu abitata ed un gran numero di oggetti e macchinari risalenti agli scorsi due secoli.

Terminata la visita continuiamo la nostra salita verso il nord dell'isola.

La natura é sempre più dominante e pian piano sparisce il traffico.

Lungo la strada incontriamo alcuni cartelli che indicano delle cascate oppure delle zone geotermali e facciamo qualche piccola deviazione. Arriviamo quindi a Hvammstangi in serata.

Per la notte abbiamo scelto un piccolo cottage in legno, ma con tutti i comfort.

La notte passa sotto una tempesta di vento e pioggia, ma noi siamo ben riparati.

Il mattino seguente c'é ancora vento forte ma almeno non piove più.

Decidiamo di visitare quindi meglio la zona che é famosa per la presenza di foche.

E in effetti ci basta allontanarci di 10 minuti dalla città e far una passeggiata sulla spiaggia, ed eccole li a giocare in acqua alle mie spalle.

Ci scambiamo foto con gli altri e gli scenari sono completamente diversi.

Noi ci stiamo dirigendo verso est.

Alessia e Simone verso il centro dell'isola.

Agostino e Fabrizio a sud.

Raggiungiamo Akureyri in serata.

É la seconda città, per dimensione, dell'Islanda, ma non pensavamo fosse anche così caotica.

É il compleanno di Claudio e decidiamo di andare a cena fuori ma dopo aver girato 7 o 8 ristoranti scopriamo che, senza prenotazione, non entri da nessuna parte. Quindi prenotiamo, dobbiamo solo attendere un paio d'ore per sederci. Quindi, nonostante il vento che ti porta per aria, facciamo una passeggiata in città.

La particolarità di questo posto? Un sacco di cuori ovunque. Anche sui semafori.

Concludiamo la serata con un fantastico salmone e una torta, con tanto di canzone di Buon Compleanno, cantata dai camerieri in islenska. ❤️

Il mattino dopo il tempo é migliorato, ancora un pò di vento ma il cielo é azzurro.

Ripartiamo verso est ma prima ci fermiamo al giardino botanico di Akureyri, meriterebbe molto più tempo ma noi non gliene dedichiamo tantissimo.

Siamo infatti impazienti di vedere quello che il Nordhurland Eystra ha da offrire. Godafoss, il lago Myvatn, la zona di Hverir e Dettifoss, la cascata più impressionante di tutta l'Islanda.

Passiamo letteralmente dall'acqua al fuoco. Dalle imponenti cascate a pozze di fango bollenti e sbuffi di vapore a 100° che fuoriescono da un terreno lunare.

Siamo davvero senza parole.

Proseguiamo verso est, per passare la notte a Egilsstaðir, in una accogliente Guesthouse.

Alessia e Simone intanto ci informano che sono arrivati a sud, dove noi saremo tra un paio di giorni e ci mandano qualche foto da invidia. Hanno dormito in macchina per ripararsi dal freddo, ma loro sono più wild di noi.

Per fortuna hanno trovato una zona geotermale dove scaldarsi al risveglio. Naturalmente dopo un caffè espresso. E poi hanno proseguito verso i piedi del ghiacciaio arrivando sulla spiaggia dei diamanti dove hanno fatto un fantastico incontro con una foca!

Intanto Fabrizio e Agostino sono ancora impegnati nel loro trekking, e per fortuna anche da loro é uscito il sole... Altrimenti chissà che freddo a guadare quei fiumi.

Il giorno dopo continuiamo il nostro viaggio in direzione sud. La meta finale è Höfn e il navigatore ci segnala una strada che costeggia tutti i fiordi sudorientali.

Sulla mia mappa però vedo segnato un sentiero che ci farebbe risparmiare parecchio tempo e km.

Quando arriviamo al bivio un cartello rosso ci avvisa di non prendere quella strada se non con un 4x4.

Ma noi ce l'abbiamo e quindi... A tutto gas.

Il navigatore impazzisce... Continua a dirci di fare inversione, poi smette e siamo una freccia sperduta nel nulla.

Ma la strada che stiamo percorrendo, per quanto dissestata, é bellissima. E ci siamo solo noi. E qualche pecora.

Laghi, fiumi, cascate e ad un certo punto, proprio verso l'ora di pranzo, un'area pic nic immersa nel niente e con un panorama da mozzare il fiato.

Naturalmente ci fermiamo.

La vista è meravigliosa, la temperatura anche, e noi non abbiamo fretta di arrivare a destinazione.

Facciamo infatti diverse soste prima di raggiungere l'hotel.

Simone e Alessia continuano invece a esplorare a sud ovest e non se la passano male.

Fabrizio e Agostino stanno intanto affrontando la parte finale de loro trekking.

A questo punto abbiamo quasi terminato il nostro percorso ma non ancora le vose da vedere.

Lasciamo Höfn e ci spostiamo a Vik y Mirdal, forse una delle località più famose, grazie alla sua spiaggia nera.

In effetti attira più visitatori che ogni altro posto.

Prima però una sosta al Jokulsarlon é d'obbligo.

Si tratta di un lago ai piedi di un ghiacciaio nel quale, a pochi passi dalla Spiaggia dei diamanti, nuotano le foche, o si riposano su uno dei numerosi iceberg che si trovano qui.

L'effetto é davvero impressionante.

Siamo infatti a mezze maniche, la temperatura sfiora i 17°, eppure siamo circondati da ghiaccio.

Vik non è da meno.

La sua spiaggia nera, le sue grotte, le sue colonne basaltiche, ne fanno un punto di straordinaria bellezza naturalistica.

Per la notte abbiamo prenotato uno dei cottage che affacciano proprio sulla spiaggia, ci godiamo quindi il tramonto da dietro la nostra vetrata panoramica.

Ma é ora di tornare in città.

Salutiamo la spiaggia nera dal faro di Dyrhólaey da dove la vista é molto suggestiva e dove troviamo dei puffin che son venuti a nidificare.

Mi sembra davvero un ottimo saluto.

Completiamo il nostro Ring con le cascate di Skogafoss e Seljalandsfoss e ritroviamo il traffico di Reykjavík.

Nel frattempo anche Simone e Alessia e Fabrizio e Agostino tornano in città.


Nelle ultime ore a disposizione decidiamo di visitare meglio la città, per vedere quello che non avevamo visto il primo giorno, limitati dalla pioggia.

Scopriamo quindi negozi di tendenza, street art, ristoranti dove mangiare un ottimo Fish&Chips e concludiamo con un'uscita in barca per cercare di avvistare le balene.

Dopo che anche loro ci hanno salutato a suon di spruzzi e code in vista, possiamo dirci soddisfatti e rientrare in Italia.

Anche se, nonostante tutto, non abbiamo visto proprio tutto.

Credo che non sarà un addio, ma solo un arrivederci.


Se volete seguire le avventure di Alessia e Simone, i loro account Instagram sono rispettivamente @ultreya84 e @simomauz.


Se volete scoprire cosa combina Fabrizio, lo trovate su Instagram come @saharamonamour.


Per seguire me e Paola @uniqueborn.co.uk.

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