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  • Unique Born

A Londra dall'Alba al Tramonto

Aggiornamento: 27 ott 2020

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ed immagina una gioia,

molto probabilmente

penseresti a una partenza.


Questa canzone di Niccolò Fabi mi è sempre piaciuta, specialmente questo incipit, perchè effettivamente se penso a cosa mi da gioia, sicuramente la prima cosa che mi viene in mente è un viaggio.


Per me e Paola il lockdown è stato particolarmente sofferto.

In quanto agenti di viaggio ci siamo ritrovate a smantellare pezzo per pezzo il lavoro fatto nell'ultimo anno, non solo da marzo in poi. Cancellare partenze, inseguire compagnie aeree, rimborsare clienti, dover dare spiegazioni su qualcosa che neanche noi riuscivamo bene a capire e che cambiava ogni giorno, e il tutto fatto da casa, con sottofondo di figli allegri e giocherelloni.

Ma è stato difficile anche perchè, in quanto viaggiatrici, ci siamo viste costrette a riporre il passaporto in un cassetto, sognando momenti migliori per rispolverarlo.

Parlavamo spesso della ripartenza, sognavamo percorsi nuovi, costruivamo itinerari da proporre ai clienti.

E poi ci siamo aggrappate a un nostro personalissimo desiderio.

Non appena sarebbe stato possibile saremmo andate insieme a Londra, per un nostro OPEN UP, in contrasto con il LOCK DOWN.


Quando Boris Johnson ha quindi annunciato non solo la ripresa dei voli commerciali ma anche la fine dell'obbligo di quarantena per chi entrava in Uk, abbiamo alzato il telefono in contemporanea.

"Allora? Prenoto?"

"Prenota!"


1 Agosto. La nostra ripartenza.

Siamo entrate a Milano Malpensa in un'atmosfera quasi surreale.

Rilevazione della temperatura, tantissimi moduli da compilare, ma aeroporto praticamente deserto...

7.20. Si parte.

Alle 8.10 atterriamo a Luton.

Controllo passaporti. Moduli per l'immigrazione compilati il giorno prima per non rallentare il passaggio.

Ritiriamo i biglietti del treno e via verso London Bridge Station.


Un'ora dopo, circa, usciamo esattamente sotto lo Shard e la sua imponenza.

Attraversiamo Hay's Gallery, che deve il suo nome al primo proprietario, Alexander Hay, che lo acquistò nel 1651.

Tra il 1840 e il 1856 divenne, ad opera di un altro proprietario, un molo, di tale importanza e dimensione che da qui transitava, pare, l'80% del te che arrivava a Londra.

Nel 1861 tuttavia venne distrutto da un terribile incendio.

Ricostruito e nuovamente distrutto dai bombardamenti del Settembre 1940, durante la Seconda Guerra Mondiale e infine abbandonato definitivamente tra gli anni '60 e '70.

Negli anni '80, grazie ad un progetto di riqualificazione urbana, é stato riportato alla luce ed oggi é un' edificio ad uso misto di particolare bellezza.

Arriviamo quindi al Tamigi, passeggiamo lungo More London, attraversiamo il famosissimo Tower Bridge e in pochi muniti siamo sotto il cosiddetto Walkie Talkie.

L'edificio si trova in Fenchurch Street, grattacielo circondato da tanti altri che caratterizzano l'architettura della City.

Ma al suo interno, al 35° piano, nasconde un meraviglioso giardino, oltre a un bar e due ristoranti.

Circondate dal cielo, qui allo Sky Garden, ci fermiamo per un brunch.

Una breve sosta, qualche foto dalla terrazza panoramica, rispondiamo a qualche e mail, e siamo pronte a ripartire.

Ci dirigiamo a Monument Station, da dove prendiamo, con le nostre Oyster, la metropolitana per andare a Piccadilly.

Qui infatti abbiamo un altro appuntamento.

Natalie di Extrapolitan e Mara di The Original Tour ci hanno invitate a partecipare a un tour panoramico su uno dei loro double decker.

Il tour dura in tutto 90 minuti. Ma si può prolungare in base a quanti stop si fanno.

Si può infatti salire e scendere quante volte si vuole, fare tour della zona, fotografare e riprendere.

Attraversiamo quindi tutta la città, partendo da Coventry Street, e passando per Trafalgar Square, Westminster, St. Paul's Cathedral, Tower of London, per poi tornare verso Temple, Buckingham Palace, Marble Arch e nuovamente Piccadilly Circus.

Ecco tutta Londra in un giorno!


Finito il tour in bus abbiamo ancora un pò di tempo.

Attraversiamo Chinatown e Soho. La nostra meta finale è il nostro ristorante preferito... Busaba.

Ordiniamo il nostro classico, calamari e coconut rice, rigorosamente da asporto, visto che non fanno servizio al tavolo in questo periodo.

Mentre attendiamo, il ragazzo che ci ha servite ci dice che se indoviniamo dove si trova la sua città natale ci offre da bere.

Lui dice Kingston.

Io rispondo Jamaica.

Sfida vinta.

Prendiamo le nostre Busaba Bags e ci dirigiamo a St. Pancras a prendere il treno per tornare in aeroporto.

Atterraggio previsto alle 23.15.

Londra in un giorno?

Si può fare!

Lo abbiamo provato per voi!




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